pipac

Pipac

La PIPAC (Pressurized Intraperitoneal Aerosol Chemotherapy) è una metodica di recente introduzione, sviluppata per il trattamento della carcinosi peritoneale non suscettibile di trattamento a intento curativo.

La PIPAC permette la somministrazione di farmaci chemioterapici nella cavità addominale sotto forma di aerosol attraverso un flusso d’aria pressurizzato durante una laparoscopia.

Sfruttando lo stato gassoso, il farmaco si distribuisce in maniera omogenea in tutto l’addome ed acquisisce maggiore capacità di penetrazione nel peritoneo e nei noduli di malattia.

Inoltre la laparoscopia permette un’accurata esplorazione della cavità addominale, l’aspirazione del liquido ascitico qualora presente e la contestuale esecuzione di biopsie per lo studio istologico e la valutazione alla risposta a precedenti trattamenti PIPAC.

I vantaggi sono:

  1. la ripetibilità della metodica,
  2. la scarsa invasività,
  3. la ridotta incidenza degli effetti collaterali tipici della chemioterapia sistemica,
  4. la possibilità di monitorare la risposta alla chemioterapia locale e sistemica.

PIPAC carcinosi peritoneale

La PIPAC può essere offerta ai pazienti con carcinosi peritoneale che origina da tumori del colon, dello stomaco, dell’appendice, del pancreas, dell’ovaio o da neoplasie primitive del peritoneo, il mesotelioma peritoneale o pseudomyxoma peritonei.

Questa tecnica viene offerta al momento della diagnosi di carcinosi peritoneale, in combinazione con la chemioterapia tradizionale oppure come trattamento esclusivo nei pazienti non più responsivi o intolleranti al trattamento sistemico.

La scarsa invasività, il basso tasso di complicanze chirurgiche, la ridotta incidenza di effetti collaterali sistemici, rendono la metodica ripetibile e integrabile con la maggior parte degli schemi di chemioterapia sistemica impiegati.

La somministrazione del chemioterapico intraperitoneale è ben tollerata, con scarsi o assenti effetti collaterali sistemici, essendo il dosaggio impiegato inferiore rispetto alla chemioterapia sistemica e al tradizionale lavaggio peritoneale (HIPEC). 

È comunque necessaria un’attenta selezione dei pazienti per garantire la sicurezza del trattamento.

L’indicazione alla PIPAC viene infatti posta da un team multidisciplinare specializzato costituito da:

  • oncologi,
  • chirurghi,
  • radiologi,
  • psicologi,

ed eventualmente discussa con l’oncologo curante.

Obbiettivi ed efficacia della PIPAC

Obiettivo primario della PIPAC è il controllo della carcinosi peritoneale, rallentarne la progressione e l’insorgenza delle complicanze ad essa correlata come l’occlusione intestinale, la nausea, il vomito, il dolore addominale, aspetti che condizionano negativamente la qualità di vita del paziente affetto da carcinosi peritoneale.

La PIPAC inoltre è in grado di ridurre la produzione di ascite, inducendo fibrosi e sclerosi dei noduli tumorali. 

La PIPAC è una metodica di recente introduzione ed è considerata un trattamento sperimentale. I dati preliminari disponibili sono incoraggianti in termini di aumento della sopravvivenza nei pazienti sottoposti a PIPAC.

L’efficacia anti-tumorale è invece ben documentata dal punto di vista istologico, essendo stati riscontrati significativi effetti di regressione tumorale nei noduli di malattia.

La procedura

La PIPAC viene eseguita in anestesia generale, il che significa che il paziente dorme dall’inizio alla fine dell’operazione.

Dopo la creazione dello pneumoperitoneo, ossia la distensione della cavità peritoneale con anidride carbonica, si introducono una piccola telecamera e alcuni strumenti chirurgici attraverso alcune piccole incisioni sulla parete addominale.

Si può così esplorare accuratamente l’addome, valutare l’entità della carcinosi peritoneale ed eseguire biopsie del peritoneo per l’ottenimento dell’esame istologico e per la valutazione della risposta alla terapia.

Quindi il farmaco viene iniettato in addome tramite una pipetta nebulizzante sotto forma di goccioline microscopiche (aerosol).

La somministrazione dura pochi minuti e il farmaco viene lasciato agire in sospensione nell’addome disteso per 30 minuti. Il regolare svolgimento della procedura viene monitorato continuamente tramite la telecamera laparoscopica.

PIPAC, i tempi di recupero

La degenza in ospedale è in media di 1-2 giorni e il paziente riprende al più presto la propria attività con una mobilizzazione e alimentazione precoci.

La procedura viene ripetuta ogni 6-8 settimane, tenendo conto della concomitante chemioterapia sistemica endovenosa.

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